Michel Baron - Appunti essenziali per il corso di fuga
© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini

LO STRETTO

Questa parte dovrebbe, costituire al massimo un terzo della lunghezza della fuga.

C'è stretto da quando la risposta entra prima che il soggetto sia terminato.

VERI STRETTI

Si designano così quegli stretti previsti dall'autore del soggetto.

Solo il primo e l'ultimo stretto devono presentare quattro entrate equidistanti, tra il soggetto e la risposta. Nella dura realtà, si è spesso coatretti a limitarsi ad 'attaccare' le entrate della testa delsoggetto e della risposta, non potendo spingere il canone oltre la terza o quarta entrata.

CANONI

Gli altri tipi di stretti dovrebbero piuttosto definirsi canoni o imitazioni semplici, serrate a intervalli differenti.

Un soggetto non genera obbligatoriamente dei canoni, e taluni canoni possibili non sono obbligatoriamente musicali. Quando il soggetto si presta male al canone, si può :

  • modificare il controsoggetto,

  • utilizzare l'aumentazione,

  • scrivere degli stretti posticci, con alterazione di elementi, favorendo il cambiamento dei contorni melodici (piuttosto che delle modificazioni del ritmo) il più lontano possibile dalla testa del soggetto.

 

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1 - Indicazioni pedagogiche   8 - La controesposizione
2 - Il contrappunto rivoltabile   9 - Piano della fuga scolastica
3 - Il soggetto e la risposta 10 - I divertimenti
4 - La coda 11 - Lo stretto
5 - Il controsoggetto 12 - Il pedale
6 - Il linguaggio armonico della fuga scolastica 13 - Link utili, ricerca nel sito, biografie
7 - L'esposizione 14 - L'autore       Vos remarques seront certainement utiles !michel.baron@videotron.ca

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