Michel Baron - Corso d'armonia
© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini


Modulazione

Modulare non significa cambiar di modo, ma cambiar di tono.Nel corso d'una modulazione, il cambio di modo può anche avvenire, ma non sistematicamente. Si cambia di tono introducendo delle note modulanti che fanno parte della nuova tonalità e non più della vecchia.

Ecco due esempi semplici: per modulare al tono della dominante s'introduce la nuova sensibile. Per modulare una quinta sotto, una nuova sensibile non è strettamente necessaria (poiché questa nota fa già parte della vecchia tonalità): bisogna invece far sentire la nuova sottodominante.

Bassi dati numerati

Allorché l'autore del basso dato lascia il tono dell'armatura, fa precedere le numerazioni dalle necessarie alterazioni (o scrive la sola alterazione quando si riferisce alla terza). Di conseguenza, i cambi di tonalità sono esplicitamente indicati nelle numerazioni. Le facoltà d'osservazione e d'analisi sono le sole necessarie, ma è meglio sforzarsi di sentire quel che si legge.Si determinerà in questo modo la costruzione tonale dell'esercizio e lo si realizzerà normalmente, vigilando che i cromatismi che possono presentarsi nelle modulazioni, avvengano correttamente (vedere più oltre).

Canti dati (e bassi non numerati)

Le modulazioni non sono necessariamente "visibili" ad un semplice esame superficiale del testo: le note modulanti non fanno sempre parte del testo dato, a maggior ragione nel preciso momento dell'entrata nel nuovo tono.

Il lavoro d'immaginazione auditiva è allora determinante: è la scoperta per mezzo dell'orecchio interiore (udito mentale) delle note modulanti (sia al basso che nelle parti interne) che rivelano le nuove tonalità e permettono un'armonizzazione musicalmente soddisfacente.

L'orecchio interiore è il solo modo sicuro di cavarsela. La logica e il calcolo possono condurre a molteplici soluzioni possibili solo dal punto di ,vista teorico, ma senza rapporto con la realtà musicale. La scelta di modulazioni interessanti non può avvenire che per mezzo delle facoltà uditive e dell'istinto musicale (verificando in seguito, se si vuole, che la soluzione individuata presenti anche una successione logica).

E' questa attività auditiva interiore che bisogna sviluppare (normalmente, il corso di dettato a tre voci l'ha già fatto), e non la logica, che non conduce a nulla sul lungo termine e non ha interesse dal punto di vista musicale. Si utilizzerà meglio la logica negli specifici esercizi che si richiamano alla costruzione di progressioni armoniche..

BASSES DONNÉES

Bassi dati : è necessario acquisire velocità e sicurezza per realizzare dei testi più lunghi. Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 2a raccolta, esercizio 91 e seguenti. Qualche preferenza: il piccolo minuetto n° 93. Il 94 farà per la prima volta scoprire un'artificio da porre in relazione con l'inizio e con il a Tempo (non impiego il termine musicale specifico per non nuocere alla ricerca!).
Note concernenti dei refusi : basso 97, misura 3, 3 e 4o tempo, si tratta d'una quinta diminuita. Basso 98, 3a riga , misura 3, 3o e 4o tempo: la numerazione è 5 seguito da _________ .
CHANTS DONNÉSCantos dados : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, compilación 2a, ejercicios 111 y siguientes. Preferencia personal por el 113 y el 114. El 121 y los siguientes hacen buscar para ser realizados de manera elegante y lograda.

 

False relazioni

Si definisce falsa relazione una successione di due note che producono un risultato maldestro quando sono poste in parti diverse. Il più delle volte si tratta di note che avrebbero potuto produrre (se fossero state nella medesima parte) un movimento cromatico.

Falsa relazione derivante da movimenti cromatici (per esempio a causa di modulazioni)

Se una modulazione avviene per mezzo di concatenazioni che implicano la possibilità d'un movimento cromatico, bisogna scrivere questo movimento in una sola voce (invece che ripartirlo tra due voci), altrimenti si produce una falsa relazione. Inoltre:

1) Bisogna evitare di raddoppiare la nota che sta per essere alterata. Questo non è sempre possibile, e spesso la pratica richiede che sia raddoppiata. In questo caso, si lascia il raddoppio per moto contrario:

2) Al contrario bisogna evitare di raddoppiare la nota appena alterata. Se questo non fosse possibile o se la pratica volesse che sia una nota da raddoppiare, bisogna giungere all'ottava per moto contrario:

Contrariamente agli altri capitoli di quest'opera, capitoli concepiti per esser utilizzati nel loro ordine progressivo, ci è sembrato più pratico raggruppare diversi esempi di false relazioni che si potranno trovare a diverse stadii dello studio. Lo studente curioso potrà consultare dapprima sommariamente quel che segue, per poi tornarvi più attentamente al momento giusto.

Falsa relazione di tritono

I trattati vietano la falsa relazione di tritono nella concatenazione V - IV quando la sensibile è al soprano :

Al contrario, gli stessi trattati, non troverebbero nulla da ridire se la stessa falsa relazione tra basso e soprano avvenisse nella concatenazione corrente IV - V :

Il divieto della 'direzione' V - IV è più una preoccupazione di stile che un giudizio assoluto.Quando abbiamo studiato le triadi, abbiamo preferito sottolineare che la concatenazione V - IV non può, prevalentemente, condurre ad un ritorno al V o ad una cadenza plagale al I.

 

Altre false relazioni abituali

Falsa relazione nella sesta napoletana

Nell'esempio di sinistra, la falsa relazione c'è ed è ammessa. L'esempio di destra conviene quando il basso sta fermo per condurre ad un accordi di tritono (+4), e si raddoppia allora la sesta: l'una delle seste sale, l'altra scende, in conformità alla regola dei raddoppi in rapporto a movimenti cromatici  :

Falsa relazione con la settima di dominante

La falsa relazione è usuale e ammessa con la settima di dominante e rivolti, a maggior ragione quando il basso annuncia una modulazione a seguito d'un intervallo caratteristico, come ad esempio una quarta diminuita (esempio di destra):

Falsa relazione tra le due forme di modo minore melodico

La simultaneità delle due scale minori melodiche ascendente e discendente, lungi da produrre una falsa relazione sgradevole, dona un effetto molto naturale (da rivedere al momento dello studio della nona di dominante) :


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