Michel Baron - Corso d'armonia
© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini


Bibliografia

I grandi trattati d'armonia
Le opere pratiche
Gli esercizi
Esempi musicali
Opere di carattere generale

In questa pagina non si sono tenute in alcun conto le norme inerenti le bibliografie.
Si tratta semplicemente d'un assieme d'informazioni a proposito dell'argomento in questione.

 

I grandi trattati d'armonia

Sia chiaro che l'armonia la si impara con degli insegnanti. Sotto la loro guida, il ricorso ad un trattato completo e voluminoso non è indispensabile per progredire rapidamente. Al contrario, è quasi certamente illusorio lo sperare di studiare seriamente l'armonia senza un professore, con l'ausilio dei soli libri: troppe domande - e dei generi più diversi - possono venire in mente allo studente. Per progredire rapidamente gli sono necessari due "utensili": risposte immediate, che ricorderà meglio perché giungono tempestivamente, ed un'assistenza regolare ai suoi lavori. Inoltre non bisogna cadere nell'eccesso contrario consistente nel consacrare troppo tempo all'acquisizione di conoscenze libresche a detrimento dell'esercizio della scrittura: diverrebbe in fretta qualcuno in grado di parlare di scrittura invece di esercitarla, cosa che non significherebbe anche che la si saprebbe insegnare.

Al contrario, i trattati possono rivelarsi una miniera d'informazioni allorché lo studente abbia acquisito almeno una solida base o meglio dopo una formazione pressoché completa. Nulla è più dissuasivo e scoraggiante del tuffarsi da soli nella massa delle informazioni e degli esempi proposti da queste opere, a meno che non vi sia un insegnante ad indicarvi i punti essenziali, per risparmiarvi tutte quelle considerazioni secondarie con le quali, dal punto di vista pratico e pedagogico, è meglio non ingombrare la testa all'inizio degli studii.

Infine, senza voler mancare di rispetto ai loro illustri autori, bisogna convenire che nella maggior parte dei casi i trattati che seguono, voluminosi o vecchi, difficilmente convengono alle esigenze della pedagogia 'soccorrevole' del giorno d'oggi. Cosa che è veramente deplorevole, sia per la buona pedagogia che per i buoni studenti. [La pedagogia dell'Italia del nord, a me tanto cara, insegna invece, all'antica: "tira foeura la paja dal cuu", ossia "sbranati" e anche "disciulati" - che non equivale certo all'"arrangiati" di tipo...romano... ndt]

Marcel Bitsch, foto de 1999.
( foto © Céline Fortin ) DR
Marcel BITSCH
Foto con l'autore

Marcel Bitsch, Précis d'harmonie tonale, Leduc. Formato 20 x 28 cm, 115 pagine. Si tratta di un'opera più enciclopedica che didattica, non è quindi adatta ad uno studente che volesse progredire da solo. Contiene un inventario delle regole estremamente ben realizzato. Esempi musicali veramente numerosi ma ridotti alla loro più semplice espressione. Nessun esercizio. Opera relativemente nuova (1957), contiene qualche recente acquisizione, cosa generalmente assente in altri trattati. Lo raccomando.

Georges Caussade, Technique de l'harmonie, Lemoine. In due volumi: trattato (formato 22 x 30 cm, 273 pagine), analisi e realizzazione degli esercizi (256 pagine) nelle chiavi di do.

Théodore Dubois, Traité d'harmonie théorique et pratique, Heugel. Formato 18 x 26 cm, 253 pagine. Ormai vecchiotto (1921), le sue classificazioni e denominazioni non sono più in uso al giorno d'oggi. Un poco inutilmente rigoroso e complesso (la trattazione delle quinte e ottave nascoste, per esempio). Abbastanza sovraccarico di esempi, visivamente fitto. Esercizi numerosi (realizzazioni pubblicate a parte).

Foto dominio público
Marcel DUPRÉ
Foto (pubblico dominio) dedicata a l'AGO:
"To the American Guild of Organists.
In grateful appreciation of the friendly
welcome in the United States". 5 juin 1934.

Marcel Dupré, Cours d'harmonie analytique, Leduc. In due volumi, 1o corso, 2o corso.

Émile Durand, Traité complet d'harmonie, Leduc. In 1 o 2 volumi. Realizzazioni pubblicate a parte.

Émile Durand, Abrégé du cours d'harmonie, Leduc. Realizzazione delle lezioni pubblicate a parte.

Julien Falk, Technique complète et progressive de l'harmonie, Leduc. Formato 25 x 31 cm. In tre volumi, l'ultimo contiene la correzioni dei compiti. Recente (1969), chiaro e non troppo sovraccaricato. Potrebbe costituire una 'trama' del corso utile a professori giovani e inesperti. La scelta dell'autore, che vuole innovare più o meno felicemente nel dominio terminologico, può anche non essere condivisibile : si sa quanto l'ambiente musicale sia tradizionalista in questa materia. L'autore raccomanda, molto giudiziosamente, i 380 basses et chants donnés d'Henri Challan come complemento agli esercizi (citato poco più avanti).

Foto de dominio público
Charles KOECHLIN
(Foto de dominio público)

Charles Koechlin, Traité de l'harmonie en 3 volumi, Eschig. Formato 22 x 30 cm. Volume I (193 pagine) : armonia tradizionale. Volume II (271 pagine) : modi gregoriani, stile contrappuntistico, lezioni 'da concorso', licenze, nuove concezioni, armonia e composizione, evoluzione dell'armonia dalle origini alla bitonalità, politonalità e atonalità. Redazione molto discorsiva e che non perde mai di vista le esigenze di carattere musicale. Volume III (235 pagine) : realizzazione delle lezioni dei volumi I e II, presentate in chiave di sol e di fa. Appena più 'giovane' del trattato di Dubois (queste due opere erano pressoché contemporanee nel 1928, anno di uscita del trattato in questione), potrebbe esser destinato oggi a fargli mordere la polvere, perché questo 'monumento' d'uno dei più grandi pedagogisti del 1900 è rimasto relativamente misconosciuto, paradossalmente a causa della sua grande ampiezza e del costo. Opera di riferimento da consigliare almeno alle istituzioni, essendone il costo probabilmente proibitivo per la maggior parte degli studenti. Alcuni estratti scelti dell'Introduzione si possono leggere in questo sito, grazie alla cortese autorizzazione delle éditions Max Eschig.

Nicolas Rimsky-Korsakoff, Traité d'harmonie théorique et pratique, Leduc. (La maison d'éditions Ricordi a une traduction en espagnol.) . La 3a edizione è del 1893. Formato 21 x 29, 107 pagine. Certi termini non sono oggi più in uso. Se non si tiene conto di questa particolarità, vi si potranno trovare spiegazioni analitiche 'diabolicamente' chiare e concise, in particolare nei paragrafi intitolati supplément.

Le opere pratiche

Il progenitore del presente corso era meno sviluppato e meno distillato (1973).

Michel Baron, Précis pratique d'harmonie, Brault et Bouthillier (Montréal). ). Formato 21 x 28 cm, tavola sinottica delle nozioni essenziali, meno sviluppato del presente Cours d'harmonie, che ne è la diretta discendenza, "distillato" nel corso d'ogni anno d'insegnamento in conservatorio. All'epoca della sua pubblicazione nel 1973, non esisteva alcuna opera d'iniziazione e d'approccio progressivo semplificato, redatto da autori usciti da scuole riconosciute. Si sarebbe dovuto attendere il Traité d'harmonie en vingt leçons, di Yvonne Desportes, nel 1977, per contribuire ad un approccio pratico allo studio di questa disciplina, e fors'anche per suscitare nuovi interessi ed un certo rinnovamento pedagogico.

Oggi esistono numerose opere più o meno recenti, in francese, di ridotte dimensioni e con un approccio volutamente pratico, come il presente corso. La maggior parte è edita in Francia, ed è deplorevole che gli usi degli editori non ci diano almeno un breve quadro degli autori e della loro formazione. Alcune di queste opere potranno di certo dare molto agli studenti e anche a quelle vocazioni tardive sovente condannate e diventare dei "solitari autodidatti libreschi". [Sarà bene che i candidati italiani anglodipendenti si attrezzino col francese, perché di traduzioni in italiano, hélas... - ndt]

Al contrario, altri testi sono francamente opera di venditori di fumo e diffondono senza ritegno (è ignoranza o arroganza?) confusioni terminologiche in merito a convenzioni ormai chiaramente stabilite e tradizionali. Delle due l'una, si può "battezzare" il II grado "sottodominante" semplicemente perché precede volentierei il V grado? Un altro afferma che una cadenza perfetta presenta obbligatoriamente la successione sensibile-tonica al soprano. Un altro corso, ed universitario per di più - per piacere! - inverte semplicemente le definizioni di cadenza sospesa e cadenza imperfetta, e senza spiegarne il perché. Ecco delle trappole di cui lo studio della musica, sempre difficile, sovente a causa del succedersi di professori diversi, non avrebbe certo bisogno! Conservate allora ben vigile il vostro spirito critico quando consultate delle opere sull'armonia e, prima di tutto, consultate quel che segue. [Parole sante... - ndt]

Yvonne Desportes, Traité d'harmonie en vingt leçons, Gérard Billaudot. . In due volumi : trattato (formato pratico 16 x 23 cm, 81 pagine) e realizzazioni (formato 18 x 27 cm), 42 pagine, presentate in chiave di sol e di fa. Contengono un certo numero di esercizi, ma in numero insufficiente, in particolare all'inizio degli studii, i primissimi paiono semplicemente rinunciare ad ogni preoccupazione di carattere musicale. Semplice: si tratta di una delle prime opere destinate ad una vasta diffusione, da un autore eminente e internazionalmente riconosciuto. Controllate eventualmente, se avete per le mani la primissima edizione, il foglietto dell'errata corrige, è infatti zeppa d'errori, in particolare nelle numerazioni.

Yvonne Desportes, en 1929
Yvonne DESPORTES
Dettaglio d'una foto de 1929
(pubblico dominio)
Autore sconosciuto.

Yvonne Desportes, Guide servant d'appendice aux traités d'harmonie, Ricordi. Formato 21 x 27 cm, 60 pagine. Introduce i complessi esercizi ai quali si perviene dopo aver studiato a fondo l'assieme d'un trattato : bassi dati non numerati, modi greci e gregoriani, corale ed esercizi alternanti basso e canto dato. Molto utile agli studenti, opera seria forse unica nel suo genere.

Yvonne Desportes et Alain Bernaud, Manuel pratique pour l'approche des styles, de Bach à Ravel, Gérard Billaudot. In formato 15,5 x 23,5 cm, 53 pagine. Inventario delle formule caratteristiche, unico nel suo genere. Tavola comparativa delle formule cadenzali e di altri elementi stilistici in Bach, Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, Franck, Fauré, Debussy, Ravel. Presuppone evidentemente una conoscenza acquisita delle tecniche di scrittura e dell'analisi armonica.

Yvonne Desportes, Précis d'analyse harmonique, Heugel. Formato 18,5 x 27 cm, 40 pagine. S'indirizza non tanto a coloro i quali volessero imparare a scrivere quanto agli 'amateurs' e ai melomani o agli analisti che desiderano approfondire la struttura delle opere. [Lascio in francese "amateur" perché connota il buon dilettante, mentre in italiano questo sostantivo aggettivato è spregiativo; ciò specifico dato l'ampio uso del termine nei fatti della musica e la conoscenza della 'douce langue' che va scemando a vantaggio di quell'inglese non certo oxoniano in uso oggi - ndt]

Georges Guillard, Manuel pratique d'Analyse auditive, Paris, éditions Transatlantiques, 1982 (2a edizione, 1996), 135 pagine. Opera essenzialmente pratica, s'indirizza agli studenti dei licei musicali, dei Conservatori o delle UFR de Musique e di Musicologia. Si sforza di fornire delle chiavi semplici (vocabulario, grammatica) per un ascolto consapevole e analitico dei linguaggi musicali dal XVII al XX secolo. (G.G.)

Charles Koechlin, Étude sur les notes de passage, 6a edizione, Eschig. Fascicolo 15,5 x 24 cm, 75 pagine. Opera esemplare che affronta questo argomento in maniera chiara anche nel contrappunto e nella fuga scolastica, i capitoli che c'interessano sono: Notes de passage dans les lezioni d'harmonie et Notes de passage dans le choral. Opera assai discorsiva, come sovente presso questo eccellente compositore e pedagogo. Esempi numerosi. Lettura che si raccomanda caldamente all'allievo che abbia studiato correttamente le note di passaggio col suo insegnante.

Charles Koechlin, Étude sur le Choral d'école, d'après J.-S. Bach, con i temi di Gabriel Fauré. Éd. Heugel, formato 18 x 27 cm, 80 pagine. Compie una netta e felice distinzione tra corale scolastico, i corali detti "di Bach" ed i corali liberi. Opera discorsiva e magistrale da raccomandare a questo punto degli studi.

Olivier Messiaen, Technique de mon langage musical, Leduc. . In due volumi, testi (formato 20 x 29 cm, 72 pagine) et esempi musicali (grande formato poco pratico 26 x 34 cm, 62 pagine). Pubblicato nel 1944. Il menzionarlo qui, in un elenco d'opere riguardanti l'armonia classica è largamente fuori tema, ma si tratta di un'opera di riferimento unica nel suo genere.

Addendum alle opere pratiche, a cura di M. Johannes Zwaans, France.

Jean Medinger, L'harmonie pour tous ( 71 pagine ) éditions Paul Beuscher.

Isabelle Duha, L'harmonie en liberté, de la mémoire à l'improvisation, volume 1 ( 80 pagine ) éditions Gérard Billaudot. Quest'opera pare particolarmente interessante per la sua preoccupazione di far ricorso alle facoltà auditive piuttosto che a quelle intellettuali.

Gli esercizi

Albert Beaucamp, Vingt-quatre leçons d'harmonie, Leduc. In due volumi, testi e realizzazioni in chiavi di do (formato 20 x 29 cm). Bassi, canti ed esercizi 'alternati' - alternanti bassi e canti, in tre serie : da facili a molto difficili. Si richiede la conoscenza completa del trattato. ['Alternés' 'alternati' sono esercizi che alternano basso dato e canto dato - ndt]

Marcel Bitsch, Le problème d'harmonie, Leduc. In due fascicoli 20 x 29 cm. Nel primo i testi e i consigli di lavoro relativi a ventiquattro lezioni annotate, permettono un lavoro preparatorio. Nell'altro, le realizzazioni presentate in chiave di do. Bassi non numerati, frammisti a testi abbastanza difficili. Opera interessante e unica nel suo genere, nel senso che spinge più avanti i principi espressi nell'opera di Jean Gallon (vedi poco più innanzi) e si presenta quasi come un'alternativa a lezioni private.

Marcel Bitsch, Exercices d'harmonie, Leduc. Quaranta testi in 4 serie e due volumi, il primo si limita agli accordi classificati, il secondo contiene degli esercizi, da media difficoltà a difficili, sull'assieme delle note estranee. Testi, realizzazioni (formato 20 x 28 cm) presentate in chiave di do.

Marcel Bitsch, Vingt-quatre leçons de concours, Leduc. In due fascicoli: i soli testi il primo (formato 15 x 22 cm) e le realizzazioni il secondo, presentate in chiave di do (25 x 32 cm). Contiene esercizi alternati, bassi, canti e corali, taluni difficili. E' necessario conoscere il trattato nel suo assieme.

Henri Busser, Vingt-cinq leçons d'harmonie, Leduc. In due fascicoli, bassi et canti dati, realizzazioni (formato 20 x 29 cm) presentate in chiave di do. Esercizi molto 'costruiti' (temi rivoltabili, imitazioni, etc.), contengono sei esercizi alternati.

Henri Challan
Henri CHALLAN
Foto più grande
(Grazie a Mme Jacqueline Challan)

Henri Challan, 380 basses et chants donnés, Leduc. In 10 fascicoli per l'alunno e 10 fascicoli di corrispondenti realizzazioni per l'insegnante o per l'alunno autodidatta. Utilizza le chiavi di do. La maggior parte degli esercizi svolti presentano solo le voci estreme, con qualche indicazione codificata semplicemente in caso di dubbio nella condotta delle voci intermedie. I lavori più avanzati sono realizzati per intero a quattro parti. Si tratta del solo libro d'esercizi che avvicinano progressivamente e separatamente ogni elemento del linguaggio armonico, per questo utilizzabile durante lo studio del trattato, con una scelta di testi sufficiente e generalmente adeguatamente progressivi, dai più facili ai più difficili. Gli esercizi carenti d'un qualche interesse musicale sono molto rari e non riguardano che le triadi. Il professore avveduto potrà facilmente raccomandare di evitare temporaneamente due o tre esercizi un poco delicati da realizzare, utilizzanti delle costruzioni poco frequenti o non indispensabili, che forse son stati posti dall'autore un poco affrettatamente all'inizio della serie. Opera poco costosa (le dieci raccolte sono disponibili separatamente) da raccomandarsi per una formazione in profondità realmente completa e solida, o per l'approfondimento di certi punti deboli.

Henri Challan, 24 leçons d'harmonie, faciles et progressives, Eschig. In due fascicoli, libro del professore e libro dell'allievo. S'indirizza agli alunni che abbiano completato lo studio del trattato.

Henri Challan, Mélodies instrumentales à harmoniser dans quelques styles harmoniques caractéristiques, Leduc. Questo assieme di esercizi si presenta in 6 fascicoli (testi soli) ognuno riguardante uno stile e due organici: quartetto d'archi, strumenti e piano. Le realizzazioni sono pubblicate in 12 fascicoli, ognuno consacrato allo stesso modo ad uno stile ma con un solo organico, ad esempio : Debussy, quartetto d'archi. Si tratta dunque di 18 fascicoli che si consiglia di ordinare facendo riferimento soltanto al loro numero. Nella enumerazione seguente, il primo numero di ogni gruppo è il fascicolo dei soli testi (includente il quartetto d'archi, strumenti e piano), il secondo contiene solo le realizzazioni per quartetto d'archi, il terzo contiene le realizzazioni per strumenti e piano : Bach : 1, 2, 3. Mozart : 4, 5, 6. Schumann : 7, 8, 9. Fauré : 10, 11, 12. Debussy : 13, 14, 15. Ravel : 16, 17, 18. Pubblicati tardivamente e postumi, queste opere solitamente non figurano nell'estratto del catalogo contenuto nell'ultima di copertina delle edizioni Leduc. Contrariamente all'obiettivo dell'opera citata, si tratta invece di testi originali e non d'opere note. Questi esercizi sono del livello più alto.

Yvonne Desportes, 90 leçons d'harmonie sur l'évolution harmonique du XIIIème siècle à nos jours, Eschig. In due parti e quattro volumi. 1) dal XIII al XVII secolo, testi, realizzazioni. 2) dal XVIII al XX secolo, testi, realizzazioni. Le realizzazioni, in formato 25 x 32 cm, sono tutte estratti d'opere diverse nelle quali la scrittura (anche orchestrale) è stata ridotta a quattro voci. Il loro stile è tuttavia indiscutibilmente mantenuto. Le realizzazioni sono presentate in tre chiavi di do e di fa. Dal momento che si tratta di opere conosciute, il lavoro dello studente rimane più facilmente rivolto allo stile, essendo ridotto al minimo l'elemento "indovinello". Opera notevolissima e che si raccomanda.

Théodore Dubois, Réalisations des basses et chants du traité d'harmonie, Heugel, formato 18 x 26 cm, 109 pagine). Lavori presentati nelle sole chiavi di sol e di fa.

René Duclos, Vingt-quatre textes d'harmonie, Leduc. . In due volumi, testi e realizzazioni, presentate in chiave di do (formato 20 x 29 cm). Bassi e canti progressivi di media difficoltà, accessibili dopo aver completato lo studio del trattato, spesso nel carattere di danze antiche.

Jean Gallon, 80 exercices et thèmes d'harmonie, troisième série, Heugel. In due volumi : libro dell'alunno e libro del professore (realizzazioni parziali e realizzazioni complete presentate in chiave di do). Corali, alternati, bassi dati e canti dati ne constituiscono le parti pressapoco uguali di quest'opera. Loro punto comune: i lavori preparatori riguardano ogni esercizio. In particolare, nella prima sezione dei corali corali, l'autore propone sotto forma di bassi dati un lavoro d'armonizzazione semplice e chiara, senza note estranee, cosa utilissima quando ci si accosta a questo stile benché si sia già abituati ad una scrittura complessa ed ornata. In seguito, anche il corale viene pìroposto in forma di canto dato da realizzare come "corale scolastico" secondo la struttura dell'armonizzazione preparatoria, ma senza esserne troppo legati.

Olivier Messiaen, en 1929
Olivier MESSIAEN
Dettaglio d'una foto de 1929
(pubblico dominio)
Autore sconosciuto

Olivier Messiaen, Vingt leçons d'harmonie dans le style de quelques auteurs importants de l'histoire harmonique de la musique, depuis Monteverdi jusqu'à Ravel, Leduc. Un solo volume : realizzazioni. Quest'opera abbastanza nota non è tuttavia quel che il suo autore abbia fatto di meglio. Il lavoro dello studente è un poco più complesso che nelle 80 lezioni d'Yvonne Desportes dal momento che deve cercare una realizzazione 'artistica' senza avere il supporto d'un testo già ben conosciuto. Pertanto è lecito consentirsi di dubitare dell'utilità degli esercizi nello stile "semi-Schumann semi-Lalo, semi-Chabrier semi-Debussy, semi-Chabrier semi-Massenet, semi-Massenet semi-Debussy, semi-Franck semi-Debussy", o ancora "un peu Schumann, un peu Fauré, un peu Albeniz" (sic!). Nondimeno, come ce lo si può attendere, l'interesse musicale è ben presente.

Lien vers les Éditions ZURFLUH

Jean-Claude Raynaud, insegnante al CNSM di Paris, 300 Textes et Réalisations en 16 cahiers à l'usage des classes d'écriture musicale, [300 esercizi e realizzazioni ad uso del corso d'ècriture musicale] edizioni Zurfluh. L'insegnamento de l'écriture praticato al Conservatoire de Paris da numerosi decenni è una specificità che non ha equivalenti al di fuori della Francia. I magnifici esercizi di Jean-Claude Raynaud permettono d'accostare linguaggi diversi con la costante preoccupazione di connettere gli elementi del linguaggio armonico alla forma. Opera pubblicata sotto l'egida del Centre de Recherche et d'Edition del Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris. Prefazione di Marc-Olivier Dupin, direttore del Conservatoire de Paris. I quaderni con gli esercizi s'indirizzano agli alunni (9,15 €), le realizzazioni agli insegnanti (12,50 €). I primi cinque quaderni (testi e realizzazioni) sono già disponibili. Sommario (con riserva) degli obiettivi di ciascun quaderno: 1- Accordi di 3 suoni e 7a di dominante. 2- Assieme degli accordi e delle note estranee (2 bis- seguito). 3- Scrittura con imitazioni. 4- Iniziazione alla scrittura per quartetto d'archi. 5- Corali. 6- J.S.Bach. 7- Mozart. 8- Schubert. 9- Schuman. 10- Brahms. 11- Wagner, Wolf, R. Strauss. 12- Franck, Chausson, Duparc. 13- Fauré. 14- Debussy. 15- Ravel. 16- Diversi: da Monteverdi a Messiaen. [ Un ringraziamento a M. Masayuki Itakura, Eastman School of Music, Rochester NY, per questo contributo. ]

Esempi musicali

I professori rimproverano volentieri alla maggior parte dei trattati classici di non avere esempi musicali costituiti da estratti di "vera" musica. Questo deriva da parecchie ragioni.

Molti degli autori dei trattati desiderano affrontare le spiegazioni grammaticali del linguaggio musicale cercando di rispettare una sorta di "neutralità estetica". Per onestà intellettuale, si evita di cominciare a "giudicare" quel che è bello, quello che non è degno d'esser giudicato bello, etc... In effetti, non sarebbe mai finita e ci si allontanerebbe dal compito obbiettivo che consiste nel catalogare e spiegare quello che esiste. L'allievo meno colto nell'ambito della musica classica sa sempre, istantaneamente, collegare un pezzo che conosce, magari suonato da lui, ed il nuovo elemento del linguaggio armonico spiegato dall'insegnante. Se è necessario, e purché questo sia notevole e facile da memorizzare, è meglio che l'insegnante scelga di dare al pianoforte degli esempi che facciano parte della musica che lo studente conosce già molto bene, almeno come melomane preparato. L'assenza di conoscenze generali a questo livello sarebbe evidentemente una seria menomazione al fine di operare dei collegamenti tra esercizi e opere musicali.

Se è preferibile che lo studente conosca già la musica della quale l'insegnante si serve per gli esempi, è allora il caso d'augurare a quest'ultimo una memoria del tipo "catalogo" e una rapidità di ricerca del tipo "base di dati". Fa il caso nostro una collezioni di esempi scritti in quantità soddisfacente, che avrebbero altrimenti appesantito i trattati classici già abbastanza voluminosi e sufficientemente costosi. La redazione di tali cataloghi richiede un lavoro fastidioso (dalla semplice scelta degli esempi alla ricerca dei riferimenti precisi, passando per la richiesta del permesso di riproduzione), lavoro probabilmente giudicato poco utile o poco redditizio dalla maggior parte dei professori, a meno d'esser a tempo pieno al servizio d'una istituzione che riservi una parte del proprio carico di lavoro alla ricerca ed alla pubblicazione. Ecco perché le opere in inglese qui proposte provengono da professori degli Stati Uniti, dove v'è un enorme mercato (cosa che permette di produrre opere specializzate al minor costo) e dove hanno anche capito che la ricerca e gli altri lavori annessi, sono difficili da condurre quando si abbia un impegno settimanale paragonabile a quello d'un professore di liceo [ed in Italia anche dei bassi stipendi e dalla rigidità dei programmi ministeriali - speriamo nella riforma in corso - ndt].

Una messa in guardia, è necessaria: benché la consultazione di queste opere da parte dello studente da solo possa essere profittevole, gli sarà talvolta utile ottenere il parere da parte d'un professore a proposito degli esempi che, a prima vista, potrebbero sembrare complessi o anche poco appropriati. Anche perché la percezione e l'analisi del medesimo fenomeno armonico non si presenta sempre con la medesima evidenza a persone diverse. Suggeriamo allora semplicemente, allo studente isolato, di trar profitto da tutti quegli esempi che gli paiono chiari ed evidenti e, al contrario, di non inquietarsi oltremodo e bloccarsi di fronte ad esempi che gli sembrassero oscuri. Talvolta la comprensione analitica è anche materia di scelte personali, e non dobbiamo neppure dimenticarci che la vera musica non è stata scritta per essere prima di tutto analizzata.

Infine, numerosi esempi scelti dai nostri colleghi universitari anglosassoni non si presentano a quattro voci uguali ma sono riduzioni dalla scrittura per orchestra o estratti della letteratura pianistica. Ne derivano talvolta delle apparenti distorsioni della scrittura a quatto parti che sarà necessario spiegare agli studenti "in ansia". In questo senso dei testi sembrerebbero più appropriati ad illustrare dei corsi in cui si parla di musica, che per illustrare un "savoir-faire" specifico della scrittura a quattro parti.

Howard A. Murphy, Robert A. Melcher, Willard F. Warch, Music for study, A Source Book of Excerpts, Prentice-Hall, Inc., 205 pagine. Opera adatta soprattutto all'inizio degli studii ed agli studenti più giovani. Si occupa nel dettaglio delle triadi e rivolti, delle modulazioni, delle seste eccedenti, ma anche della scala per toni interi, l'armonia per quarte, la politonalità e la dodecafonia. La maggior parte degli estratti sono facili da leggere e da suonare. Vi sono ben 289 esempi.

Robert A. Melcher and Willard F. Warch, Music for advanced Study, A Source Book of Excerpts, Prentice-Hall, Inc., 182 pagine. E' il complemento del precedente, ad un livello più avanzato. Si occua di accordi a partire dalla settima diminuita, le seste eccedenti e oltre, con tredici testi completi, per un totale di 177 esempi.

T. Benjamin, M. Horvit, R. Nelson, Music for Analysis, Houghton Mifflin Company, 360 pagine. Opera molto ricca. Gli esempi sono classificati per argomenti d'armonia.

Charles Burkhart, Anthology for Musical Analysis, Holt, Rinehart and Winston, 382 pagine. Quest'ultima opera è costituita da pezzi completi, classificati per epoca (barocca, classica, romantica ed impressionnistica, XX secolo), ma un indice secondo gli accordi permette di scegliere a seconda delle necessità dell'argomento da spiegare.

Opere di portata generale

Olivier Alain, L'harmonie, Presses Universitaires de France, , 126 pagine. Collana Que sais-je? nº1118. Generalità. Dall'intervallo all'accordo. Dall'accordo alla tonalità. L'armonia del Rinascimento. L'armonia tonale. Saturazione e superamento. Prospettive. Al contrario dell'opera seguente, l'aspetto storico è prevalente rispetto all'aspetto sonoro.

Aide-mémoire musical

Marcel Bitsch et Jean-Paul Holstein, Aide-mémoire musical, éditions Durand, collana Musique pratique, formato 15 x 21 cm. Molto più che un'altra versione del riassunto di teoria musicale, quest'opera tocca 80 argomenti con una tavola per pagina, (o anche su due), offre una visione sintetica e molto precisa delle cose essenziali da sapere. I capitoli sono: notazione, ritmo, battuta, modi, scale, intervalli, melodia, contrappunto, fuga, trasporto e strumenti traspositori, voci, strumenti comprendente la loro estensione e le particolarità tecniche. Sia il principiante che lo studente avanzato vi potranno trovare rapidamente l'informazione richiesta. Senza voler togliere alcun merito a Jean-Paul Holstein, si può riconoscere a quest'opera le qualità di concisione, precisione e chiarezza caratteristiche di pedagogisti riconosciuti come Marcel Bitsch. I problemi di acustica e le considerazioni d'ordine storico sono tate tralasciate.

Jacques Chailley, Expliquer l'Harmonie, Collana Histoire de la Musique, nº16, Éditions Rencontre, Lausanne, 128 pagine. Quest'opera traccia la storia delle esperienze e delle teorie aventi per oggetto la natura del suono musicale, la misurazione degli intervalli e le giustificazioni fisico-matematiche della percezione della consonanza. Vi denuncia errori secolari all'origine di malcomprensioni derivanti da testi che nessuno si è curato di verificare e che l'insegnamento contemporaneo tramanda come reliquie le quali, invece di esser solo desuete, prossono produrre conseguenze temibili. Arricchito da una ricerca iconografica di gran qualità, questo libro è molto più di un'opera di divulgazione per mezzo della quale il suo autore, come altre volte nel corso del suo insegnamento, prende in giro, demistificandolo, il 'prender lucciole per lanterne' di tanti autori... [!!! - ndt] Conviene altrettanto bene al musicista curioso come al pedagogista che sottovaluta la conoscenza dell'acustica.
( M.B., apparso nel le Bulletin de bibliographie, Montréal, 1971. )


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  2 - Regole generali 12 - Note estranee melodiche
  3 - Triadi 13 - Pedale
  4 - Primo rivolto 14 - Bassi non numerati
  5 - Secondo rivolto 15 - Corale e altri stili
  6 - Modulazione 16 - Tavola delle numerazioni
  7 - Settima di dominante 17 - Bibliografia, biografie
  8 - Settime secondarie 18 - Link utili, ricerca
  9 - Nona di dominante 19 - Estratti da un trattato
10 - Armonia cromatica 20 - L'autore   Il traduttore

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