Michel Baron - Corso d'armonia
© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini |
Accordo di terza e quinta (triade)
" Non s'impara nulla quando si vuole imparar tutto d'un colpo. " Quest'affermazione è di George Sand, sicuramente nota per non esser stata una donna conservatrice... Un corso di scrittura destinato a raggiungere degli obiettivi concreti e pratici, deve necessariamente procedere dal più semplice al più complesso. Fino a quando le regole di base non non siano state ben assimilate, ci si limiterà, per iniziare, all'accordo perfetto di terza e quinta (giusta) in posizione fondamentale, numerato normalmente 3 oppure 5).
Tuttavia, quando gli esercizi sono basati unicamente sulle triadi, è inutile porre la numerazione se non in casi particolari (ad esempio quando si vuole indicare la posizione al canto):
Numeriche
In minore, per indicare la presenza dell'alterazione relativa alla sensibile nella triade posta sulla dominante, o più in generale per indicare che la terza dell'accordo dev'essere alterata, in relazione agli accidenti in chiave, si usa semplicemente segnare il diesis o il bequadro, sottintendendo il 3. La cifra 3, da sola, significa che l'autore suggerisce di sopprimere la quinta: in questo caso si triplica la fondamentale, benché non sia proibito raddoppiare la terza quando non sia la sensibile.
Le cadenze
Un buon modo di familiarizzarsi con le concatezioni di accordi, è d'osservarli nelle cadenze. Le cadenze sono delle concatenazioni di gradi (o di funzioni armoniche) ben precisi, che come segni d'interpunzione caratterizzano la frase musicale in maniera più o meno sospensiva o conclusiva.
Le definizioni che seguono sono in vigore presso tutte le istituzioni musicali serie e sono, beninteso, conformi alle opere teoriche di Jacques Chailley, Henri Challan, Yvonne Desportes e molti altri. Qualche raro corso o manuale isolato propaga spiacevoli confusioni, senza peraltro citare alcun riferimento.
Cadenza sospesa
Altre denominazioni : semicadenza.
Descrizione : V grado in evidenza, , allo stato fondamentale. Carattere sospensivo.
Preceduta da : più spesso dal IV o dal II, stato fondamentale o primo rivolto. Talvolta preceduto anche dal VI o anche dal I.
Cadenza perfetta
Descrizione : successione V - I allo stato fondamentale. Carattere conclusivo. Non è necessario che la successione sensibile-tonica sia al soprano (le cadenze sono delle funzioni armoniche e non melodiche), benché questo fatto rinforzi il carattere conclusivo.
Preceduta da : : più spesso dal IV e dal II, stato fondamentale o primo rivolto. Talvolta preceduto anche dal VI raramente dal III. Infine, il primo non è impossibile, ma un poco maldestro.
Si noterà che, conseguentemente alla scelta della linea del soprano, l'ultimo accordo qui sopra a destra è incompleto. Riteniamo che all'inizio sia preferibile la soppressione della quinta a quella della terza (altrove, questa considerazione sarà una regola nel caso degli accordi di settima e nona di dominante).
Cadenza d'inganno
Descrizione : successione V - VI VI allo stato fondamentale. Carattere sospensivo. Alcun movimento obbligato al soprano, benché quello sensibile-tonica produca il miglior effetto.
Preceduta da : come la cadenza sospesa e quella perfetta.Cadenza plagale
Altre denominazioni : Il suo nome allude agli antichi modi plagali.
Descrizione : successione IV - I allo stato fondamentale. Carattere conclusivo.
Preceduta da : più spesso dal VI (in stato fondamentale) o dal I in stato fondamentale o primo rivolto). Segue sovente la cadenza d'inganno o quella perfetta, rinforzandone il carattere conclusivo.
Solo per la memoria, queste cadenze non hanno un carattere d'interpunzione deciso :
Cadenze imperfette
Tutte le cadenze possono esser definite imperfette quando almeno uno degli accordi non è allo stato fondamentale. Esse perdono allora quasi totalmente la loro efficacia quanto a interpunzione.Descrizione : la definizione "cadenza imperfetta" designa il più delle volte la successione V - I (funzione di cadenza perfetta) ma almeno uno dei due accordi è allo stato di rivolto. Carattere affermativo, ma senza un vero ruolo d'interpunzione. Per questa ragione, nel quadro del discorso musicale essa non merita appieno la classificazione di "cadenza".
Preceduta da : nulla di sistematico. Si utilizza come un elemento ordinario del discorso.Cadenza evitata
Descrizione : costruita come una cadenza perfetta, ma il primo grado diviene a sua volta settima di dominante (per modulare alla sottodominante). Taluni autori la descrivono come la successione d'una cadenza sospesa e d'un accordo modulante (vi sono moltissime possibilità). Carattere che ricorda leffetto della cadenza d'inganno, ma modulante.
Preceduta da : nulla di sistematico. Piuttosto che una cadenza con funzione d'interpunzione, la si può considerare come un modo per modulare fra tanti altri, abbandonando la tonalità dal V grado.
I primi bassi dati
Gli esercizi preliminari verteranno sulle principali specie di cadenze.
Dal momento in cui gli esercizi saranno più lunghi, potrà esser utile numerare (in cifre romane) i gradi sotto ogni nota del basso. Ma ci si può anche limitare ai gradi più importanti: la dominante (V), che comporta la risoluzione obbligata della sensibile, e la cadenza d'inganno (V-VI).
La tecnica di base
Al momento dei vostri primi passi, potreste avere l'impressione d'esser «programmati/e». E' passeggero. Quel che segue è destinato ad evitarvi di perder tempo prezioso e corrisponde semplicemente ad apprendere a metter un piede dinnanzi all'altro prima d'imparare a danzare :
1) Individuare le note comuni in ogni concatenazione di due accordi. Vi possono essere tre casi:
Il basso compie un intervallo di terza o di sesta : 2 note in comune tra i due accordi.
Il basso compie un intervallo di quarta o di quinta : 1 nota in comune.
Nei due casi precedenti, tenete la nota comune (più raramente le due note comuni) nella medesima voce. Scrivete in seguito le altre voci, cercando i movimenti più piccoli possibili.
Il basso compie un intervallo di seconda : nessuna nota comune.
In questo caso, fate muovere le tre voci superiori per moto contrario col basso, ricercando sempre gli intervalli più piccoli possibili.
2) Raddoppiate la fondamentale, che è il raddoppio abituale nelle triadi allo stato fondamentale. Questo avviene già dal punto precedente.
3) Completate l'accordo, ricercando gli intervalli più discreti possibili.
Nota: è soltanto quando ci si allontana da questa tecnica di base che ci si deve preoccupare delle regole inerenti le quinte e le ottave consecutive (parallele) o le quinte e le ottave nascoste! Quando avrete acquisito rapidità e riflessi, potrete allontanarvi da questa tecnica di base per ricercare un miglior canto al soprano (e movimenti un poco meno congiunti).
Raddoppi insoliti
Non è un errore fare un raddoppio insolito, ma è necessario esserne consapevoli, avere una ragione particolare e controllare attentamente il contesto, perché la cosa può produrre errori.
Ciononostante, si è quasi sempre costretti a rispettare taluni raddoppi meno abituali :
Concatenazione V-VI (cadenza d'inganno) : si è quasi sempre costretti a raddoppiare la terza nell'accordo sul VI grado, ed è evidentemente la voce che effettua il movimento sensibile-tonica a non muoversi per moto contrario col basso!
In linea di massima, il miglior raddoppio negli accordi del VI e del III grado è spesso la terza : si tratta giustamente di note importanti nella tonalità, rispettivamente la tonica e la dominante, che è bene rinforzare.
Esercizio preliminare
Copmletate con il tenore ed il contralto la sottostante successione di cadenze. Per aiutarvi, fate riferimento alla disposizione delle parti nelle cadenze degli esempi nelle pagine precedenti.
Progressioni armoniche
Si definisce progressione armonica una successione di concatenazioni ((un 'disegno' - ndt) che si riproducono più volte simmetricamente con uno spostamento, ad ogni ripetizione, di uno o più gradi nella scala. Ecco un esempio di progressione armonica, molto semplice, ma molto importante da conoscere e da utilizzare quando è necessario. Ogni elemento non è composto che da due accordi:
Osservazioni :
- In ogni disegno, il basso procede per salti di quarta,
- In ogni disegno il tenore resta fermo,
- le due voci superiori procedono per terze parallele,
- la sensibile al contralto può scendere per grado congiunto (misure 2-3).
Si noterà, in via subordinata, che in questo esempio in do le quinte nascoste tra le parti estreme si muovono al soprano, per semitono sugli accordi del III e del VI grado, e per tono intero invece su quelli del I e del V, cosa che giustifica la semplificazione delle regole così come molti pedagoghi le insegnano oggi.
Le progressioni armoniche possono essere diatoniche (non modulanti) o modulanti. E' nel corso dello studio delle modulazioni che se ne incontreranno degli esempi complessi. Non bisogna trascurare il loro studio e, come regola generale, quando si individua una progressione in un esercizio, sia esso basso o canto dato, è necessario trattarla come tale, e con la miglior realizzazione possibile. Rinunciarvi significherebbe trovare due o più soluzioni, tutte altrettanto buone per armonizzare ogni disegno della progressione, quello che da un canto è irrealista, dall'altro nuoce all'unità dell'esercizio.
Soppressione della quinta
Può capitare che sia necessario sopprimere la quinta d'un accordo, piuttosto che la terza, se non si può scrivere l'accordo completo. In questo caso, la numerica convenzionale dell'accordo è: 3. Questo caso si presenta talvolta nelle cadenze perfette, quando il soprano risolve scendendo per grado congiunto sulla tonica (vedere l'ultimo esempio delle cadenze perfette).
I primi canti dati
Metodo generale
1) Prendersi tutto il tempo necessario per leggere, solfeggiare e cantare il canto dato, prima di cominciare a porsi delle domande su di esso. Questa presa di contatto è una decifrazione importante e vi può far scoprire senza sforzo delle scelte di costruzione decisive. Questo può rappresentare un terzo del lavoro.
2) Individuare le cadenze
Il canto dato comporta spesso verso la sua metà, una sospensione, un riposo sulla dominante (cadenza sospesa). Conclude molto probabilmente con una cadenza perfetta, preparata dal IV, II o VI grado. La cadenza plagale può succedere a quella perfetta, o può talvolta concludere anche da sola l'esercizio. Iniziare col determinare la struttura collocando al basso i gradi forti relativi alle tonalità toccate.
3) Condurre bene le cadenze
Durante il passo successivo, la cosa migliore è spesso di decidere la realizzazione per alcune delle note che precedono immediatamente le cadenze. Quando vi sono parecchie possibilità, prendetene nota, dal momento che una soluzione che sembrerà non esser la migliore al momento, lo potrà invece diventare dopo aver realizzato il resto.
Nel modo minore, ricordarsi che la sensibile non può esser armonizzata che per mezzo dell'accordo del V grado (nel maggiore, invece, il III grado può rappresentarne un'opzione).
4) Affermare bene la tonalità
In seguito si può elaborare l'inizio. Non abbiate timore d'impiegare spesso gli accordi perfetti costruiti sui gradi principali (I, IV, V) che contribuiscono a ben definire la tonalità. Se si nota una tendenza eccessiva ad utilizzare la concatenazione V-I, ricordatevi che la cadenza d'inganno (V-VI) sostituisce vantaggiosamente la cadenza perfetta nel corso del discorso.
5) Il resto del lavoro
Quasi sempre questa parte è la meno evidente. E' spesso in questa fase che si possono trovare diverse possibilità d'armonizzazione tutte ugualmente buone.
Accordi da evitare
E' l'istinto musicale che dev'essere la guida primaria per scegliere gli accordi giusti, e non il ragionamento, il quale non condurrà a sviluppare il testo dato in quanto a musicalità ma solo in quanto a complessità.
Per ora, è prematuro impiegare il VII grado (triade diminuita) nei due modi Si tratta di una funzione di settima di dominante senza la fondamentale.
Nel minore, il III grado porta una triade aumentata ed è inappropriato a degli esercizi semplici di armonia classica.
I puristi potranno consultare anche il capitolo Modulazioni e false relazioni, al paragrafo "falsa relazione di tritono".
Ricorda !
Gli studenti che saranno sorpresi a fare, nel modo minore, delle goffaggigini ripetitive tali che l'impiego di triadi diminuite o aumentate, o di movimenti melodici con raffiche di seconde eccedenti medio-orientaleggianti, dimostreranno due cose :
Essi non possiedono la capacità d'udire interiormente ciò che scrivono ed inoltre non compiono uno sforzo per sviluppare questo senso. compiono ogni volta la scoperta auditiva del loro provedere a tentoni, ma questo non è un bagaglio sufficiente per lanciarsi immediatamente nella composizione elettroacustica.
Danno la prova che conoscere intellettualmente una lista di regole non serve a nulla se l'udito non è la primaria rete di protezione. Nessuna musica interessante è stata scritta verificando intellettualmente ad ogni nuova battuta un catalogo completo di regole o anche solo un catalogo di "possibilità corrette".
Concatenazioni frequenti
Non bisogna temere eccessivamente le ripetizioni, o qualche goffaggine, all'inizio degli studii. Al momento non abbiamo che un solo tipo di mattoni per costruire un muro: un solo accordo e per di più solo in stato fondamentale! Se voi dovreste trovar anormale non scrivere come Mozart dopo sole tre settimane di corso, scendete dalla pianta : vi resta da fare qualche rapido progresso.
I gradi delle note "tonali", detti anche gradi principali o forti, si concatenano volentieri tra di loro.
I gradi corrispondenti alle note cosidette modali III e VI (detti anche gradi secondari o deboli) si concatenano ugualmente bene tra di loro.
Gli studenti imbevuti di musica commerciale si mostreranno bramosi d'utilizzare la successione V-IV, che diventa una pessima abitudine. Notate come questi due gradi, così di seguito, non risolvono bene, in generale, che sul I (cadenza plagale) o tornando rapidamente al V, dopo un'escursione opzionale al II o al VI. Osservate anche che dopo il V ci si dimentica troppo spesso della possibilità d'utilizzare il VI (cadenza d'inganno), meno "pesante" del I (cadenza perfetta).
Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1° raccolta. Si può cominciare con degli esercizi in modo maggiore, come ad esempio i nn. 1, 3, 4, (quest'ultimo richiede un primo sforzo d'iniziativa nelle due ultime misure) e il 6. Nel modo minore potrete realizzare i nn.2, 5, 7, 9 (hanno un punto in comune: fate attenzione a non realizzare una linea di canto monotona nella seconda metà).
Canti dati : l'esperienza pare mostrare che si può saltare senza gran danno, a breve scadenza, la fase dei canti dati utilizzanti solo gli accordi perfetti allo stato fondamentale, per non abbordarli che quando si possiederà l'utensile supplementare del primo rivolto (terza e sesta). Se non vi fosse una necessità legata al tempo, questa non sarebbe la mia scelta pedagogica. Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1a raccolta. Dapprima qualcuno in maggiore, i nn. 16, 18, 19, 21, poi in minore, i nn. 17, 20, 22.
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