Michel Baron - Corso di contrappunto rigoroso
© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini

Il contrappunto e la scrittura musicale

 

"Colui che vuole scrivere un conductus deve dapprima scrivere una melodia, la più bella possibile, poi servirsene come un tenor per scrivere un discanto. Scrivendo un triplum, il compositore dovrà avere in testa il tenor e il duplum, perché non sia dissonante di volta in volta col tenor e col duplum."

Franco di Colonia

 

"Dove stiamo andando? Tutto è stato fatto. In questi ultimi venti anni sembra che i limiti estremi siano stati raggiunti. Non si può esser più ingegnosi, più raffinati di Ravel, più audaci di Strawinsky. Quale sarà la nuova formula dell'arte? Bisognerà tornare alle sorgenti stesse, alla semplicità, per trovare qualcosa di veramente nuovo. Il contrappunto? Là, senza dubbio, c'è l'avvenire."

Paul Dukas, citato da Georges Favre (Paul Dukas, ed. La Colombe).

 

"Se il vostro disegno, melodico o ritmico, è preciso e s'impone all'orecchio, le dissonanze che l'accompagnano non sgomenteranno mai l'ascoltatore. Quello che non gli piace è invece d'impantanarsi in una palude sonora della quale non scorge le rive e nella quale verrà rapidamente inghiottito. Allora s'annoia e non ascolta più."

Arthur Honegger

 

"L'avvenire della musica? Tornare alle sue origini, che sono vocali; dunque delle linee che cantino e che permettano, per mezzo dalla loro sovrapposizione e sviluppo, di creare una architettura sonora; il resto non è che un travestimento passeggero che muta ad ogni epoca."

Georges Migot

 

"La melodia è punto di partenza. Che rimanga sovrana!... Elemento il più nobile della musica, che la melodia sia lo scopo principale delle nostre ricerche. Lavoriamo sempre melodicamente... l'armonia sia infine "quella giusta", ossia quella dettata dal canto e sortita da esso."

Olivier Messiaen

 

"Io ho studiato il contrappunto contemporaneamente all'armonia... due discipline che devono restare strettamente legate, perché armonia e contrappunto non sono che i due aspetti fondamentali di ogni scrittura polifonica... Quello che sarebbe necessario, sarebbe d'insegnare agli alunni tutte le discipline della polifonia."

Pierre Boulez, citato da Antoine Goléa.


L'essenza del contrappunto

Studio delle combinazioni di melodie, il contrappunto è anzitutto una preparazione indispensabile al vero stile di scrittura della fuga scolastica. Ma è anche una disciplina individuale della quale l'immaginazione e la ricerca della perfezione ne sono una componente fondamentale.

Esiste un curioso parallelo tra il contrappunto e l'alchimia: questa antica pratica non aveva certo per unico scopo la trasformazione del vile metallo in oro. Il suo fine ultimo era la trasformazione dell'alchimista stesso [V.I.T.R.I.O.L. è l'acrostico di Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem - ndt] con l'elevarlo ad un superiore livello di coscienza. Un poco è così anche nel contrappunto, perché fin dai prime elementari esercizi, lo studente deve esser consapevole che il contrappunto inizia già a trasformarlo, sviluppando in colui che accetta questa disciplina una miglior percezione, una maggior sensibilità alla linea melodica e al contempo, un giudizio sull'assieme e sul dettaglio più sicuro e applicabile in seguito a qualsiasi fatto musicale.

Ecco perché mi è sembrato utile presentare in forma ordinata e concisa l'essenziale delle regole del contrappunto rigoroso, affinché gli allievi non desiderino consultare un trattato redatto come un dizionario potendo scoprire questa disciplina passo-passo, secondo i tempi del progredire naturale dell'apprendimento.

Nel dettaglio, le regole del contrappunto differiscono non poco da un paese all'altro e da una scuola all'altra se non da un insegnante all'altro. Questo corso fu tempo addietro conforme ad una direttiva del Conservatoire de musique du Québec (direttiva 1-04 B) che definiva il trattato di Marcel Bitsch et Noël-Gallon come trattato di riferimento. Questa direttiva non è più in vigore al giorno d'oggi, ma ciò ha poca importanza se si concorda col punto di vista di Marcel Dupré:

"Non si può, nel contrappunto, considerare che il contrappunto rigoroso, conforme alle regole rispettate dai Maestri del XVI secolo. Lo studio del contrappunto libero, o di fantasia, è infruttuoso."

Questa affermazione, riguardante l'aspetto scolastico del contrappunto, non lascia spazio a demagogia alcuna. Questo studio dura almeno due anni: è un periodo sufficientemente lungo per curare di non renderlo infruttuoso con l'abuso delle licenze di scrittura. Le regole, che non sono che una linea di condotta elaborata dopo l'osservazione delle opere, non sono poi un così gran supplizio, né per l'immaginazione, ne per l'espressione musicale. Intere generazioni di apprendisti musicisti e di compositori hanno seguito lo stesso cammino. E in contrappunto, come in alchimia, il cammino è anche lo scopo del viaggio.

["Caminantes, no hai caminos, hai que caminar" "Oh voi che camminate, che andate, non ci sono cammini, non ci sono strade indicate, ma bisogna camminare, andare" - Toledo - Chiostro del 1300 - Traduzione di Luigi Nono - ndt].

In effetti,come afferma A. Dommel-Diény, "le difficoltà accumulate in questo modo non sono vane nè sul piano tecnico, dove l'obbedienza a dei "canoni" così severi sviluppa a meraviglia l'ingeniosità della penna, né sul piano musicale ove questo rigore, lungi dall'escludere la possibilità di contorni melodici ricercati, li esige, invece. Aggiungiamo che l'unità creata per mezzo d'uno stile nel quale interviene poco la varietà delle figure e dove la continuità è la regola, non manca d'un interesse musicale misurato, ma sicuro."

Se lo studente si sgomenta dinnanzi al cumulo dei divieti, si rassicuri subito, dicendosi che vi sono infinitamente più cose permesse che vietate, dal momento che sono le cose vietate che si preferisce enumerare. Infine, ogni volta che sarà tentato di ricorrere ad una tolleranza, ad una attenuazione delle regole autorizzato "nei casi difficili", che si ricordi (al bisogno scrivendo due soluzioni delle quali una sarà più ardua) che sia preferibile evitare ogni facilità prima d'esser certo d'aver esaurito tutte le possibiltà offerte dalle regole più rigorose.

Questa preoccupazione costante di ricorrere il meno possibile alle licenze riguarda più particolarmente coloro per i quali il termine degli studi di contrappunto dovrà esser sanzionato da un esame o da un concorso nel quale la giuria sia composta da persone non note in anticipo, aventi dei punti di vista diversi (e talora opposti) quanto alla facoltà d'avvalersi di questa o quella licenza. Infatti certi giudici potrebbero penalizzare dei candidati i quali conoscono comunque il loro mestiere.


Gli esercizi

Fu l'austriaco Johann Joseph FUX (1660-1741) ad avere per primo l'idea di esercizi basati su note dal valore obbligato. Dopo di lui, tutti i grandi autori di trattati hanno ripreso questo principio. Il suo Gradus ad Parnassum, un trattato di composizione sotto forma di dialogo tra il maestro e l'allievo, fu pubblicato dapprima in latino (1725) e tradotto in tedesco, italiano, francese e inglese. Mozart e Haydn, tra altri, hanno studiato il contrappunto secondo i principi di Fux.

Lo studio del contrappunto sarà costituito da esercizi polimelodici da due a cinque voci. Benché si possa spingere lo studio ad un gran numero di voci, questo studio è ritenuto sufficiente come preparazione alla fuga e dà il mestiere per scrivere altro che non una fuga armonica. Contrariamente alla citazione di Franco di Colonia, non si scrive da sé il proprio canto dato (chiamato una volta Cantus Firmus, abbreviato in C.F.), cosa che ha almeno il vantaggio d'abituare a lavorare su un materiale musicale imposto. A partire da questa melodia, sempre in interi (semibrevi), vi si scrive sopra o sotto dei contrappunti utilizzando i seguenti valori obbligati :

[Io ho sempre detestato l'uso della terminologia antica breve-semibreve-minima-semiminima - ah, la fusa - !?! - perché poco intuitivo, mi tolgo ora nel web un sassolino utilizzando l'abituale: intero-metà-quarto etc. - ndt]

Prima specie : interi
Seconda specie : metà
Terza specie : quarti
Quarta specie : sincopi di metà
Quinta specie : fiorito

Lo stile fiorito è il fine ultimo del contrappunto. Si tratta d'una combinazione orizzontale idealmente equilibrata delle specie 2, 3 e 4. Si possono scrivere dei contrappunti aventi da una a quattro voci fiorite.

'Petits mélanges' : a partire da tre voci, due specie scelte tra la 2, 3, 4.
'Grand mélange' : a quattro voci, si impiegano tre specie scelte tra la 2, 3, e 4.

La 'grand mélange' [mescolanza di tre specie] è uno degli esercizi più difficili, ma contariamente a quel che potrebbe credere un neofita, è comunque possibile dar molta prova di musicalità.

[in italiano si usa solo "mescolanze" senza l'aggettivazione - lascio la terminologia francese, specificandone il significato - ndt]


Riavvio versione con frames Riavvio versione senza frames
Menu della versione senza frames
  1 - Introduzione 11 - C. a quattro parti: 1 2 3 4 specie
  2 - L'essenza del contrappunto 12 - Mescolanze di due specie
  3 - Il metodo di studio 13 - Mescolanze di tre specie
  4 - Regole comuni 14 - Fiorito
  5 - Canti dati (C.F.) 15 - C. a cinque e più parti
  6 - C. a due parti: 1 2 3 4 specie, Fiorito 16 - C. invertibile
  7 - C. a tre parti 17 - Imitazioni e canoni
  8 - 1 2 3 4 specie 18 - Bibliografie, biografie
  9 - Mescolanze di due specie 19 - Link utili, motore di ricerca nel sito
10 - Fiorito 20 - L'autore   Vos remarques seront certainement utiles !e-mail    © ZIP

HOME

© Michel Baron - Utilizzazione a fini commerciali strettamente vietata.
Si autorizza l'utilizzo esclusivamente a fini personali o pedagogici.
Questo sito è mantenuto volontariamente e senza fini di lucro.


Web Analytics Made Easy -
StatCounter